Come si gioca:
il gioco si svolge tra due giocatori, i quali stendono simultaneamente un certo numero di dita, e devono dichiarare allo stesso tempo un numero non superiore a dieci (murra). Guadagna il punto chi ha dichiarato il numero corrispondente alla somma delle dita stese da entrambi; l'incontro si svolge secondo il criterio partita-rivincita-bella, vince la partita chi per primo totalizza il numero dei punti in precedenza stabilito (16 in partita e rivincita,21 nella bella) e vince l'incontro chi si aggiudica due partite su tre.
Non si tratta, però, di un gioco esclusivamente individuale.
Possono essere formate due squadre di doppio; in tal caso, due sfidanti avviano la partita e chi prende il punto sfida l'altro avversario finché non si aggiudica il punto.
Questo è un gioco tanto popolare quanto difficile, perchè non è banale tenere la concentrazione per cercare di prevedere quale punteggio sarà dato dalla somma delle due mani. Occorre pertanto essere esperti per giocare ad un certo livello e nei tornei, ma questo è un gioco che possono giocare tutte le persone che vogliono misurare la propria abilità e prontezza di riflessi.
Gioco d'azzardo e divieti
Molto diffuso in Italia, e specialmente in Sardegna e in Friuli, la morra è stata nel recente passato caratterizzata come gioco proibito ai tempi del fascismo; la legge tuttora vieta (sulla base del Testo Unico per le Leggi in materia di Pubblica Sicurezza, T.U.L.P.S.) il gioco della morra nei luoghi pubblici. Ciò è dato dal fatto che, soprattutto nell'alta Italia, si praticava tale gioco a tutti gli effetti come gioco d'azzardo, anche se questa affermazione dà una percezione sbagliata del fenomeno. La morra era oggetto quindi di scommesse, in palio c'era solitamente un litro di vino come accadeva per una qualsiasi partita di carte, l'unica differenza stava nel fatto che la violenza gestuale e verbale del gioco si prestava benissimo a malintesi ed equivoci che sovente, grazie soprattutto ai contributi dell'alcool e per evitare di pagare il pegno, avevano dei risvolti drammatici fra le persone interessate.
Quindi il gioco non può essere definito propriamente un gioco d'azzardo perché non fa ricorso a nessuna logica d'azzardo, e perché nessun generatore d'azzardo viene utilizzato. Si può per contro parlare di incertezza, la stessa che accompagna qualsiasi incontro sportivo. Un giocatore troppo prevedibile perderà facilmente contro uno dotato di maggior attenzione, intuito ed osservazione, così come una squadra di calcio poco allenata e mal organizzata perderà facilmente contro una più attenta ed in forma.
I divieti non esistono invece in Spagna, altro paese in cui la morra è giocata, specie nella regione dell'Aragona, o in Corsica, altra regione del Mar Mediterraneo in cui si gioca. Ciò non sorprende in quanto, essendo stato un gioco largamente diffuse nelle stesse legioni romane, la morra abbia suscitato interesse in tutte quelle zone che un tempo furono colonie dell'impero romano. Attualmente è in atto, da parte di numerose associazioni in tutta Italia, il recupero del gioco della morra come facente parte della tradizione italiana, tramite delle iniziative in questo senso.